mercoledì 3 settembre 2014

"Papà Castoro"

Ciao! Oggi vorrei presentarvi "Papà Castoro", una serie di cartoni animati francesi per bambini del 1993, andata in onda anche in Italia nel 1994. I personaggi e le storie sono tratte dal libro Les Albums du Père Castor.
E' una serie composta da quattro stagioni, per un totale di 156 episodi di 30 minuti ciascuno e racconta di tre gemelli castorini (Caline, Grignote e Benjamin) molto vivaci, allegri e giocherelloni, per cui Papà Castoro cerca di calmarli raccontando loro delle favole, tradizionali o inedite, i cui protagonisti possono essere sia personaggi umani che animali o perfino personaggi fantastici immersi in un'ambientazione provenzale.
Ogni volta, Papà Castoro termina i suoi racconti con morali o consigli per i suoi tre castorini, per questo motivo secondo me è una serie televisiva molto utile per i nostri piccoli bambini.

Per ascoltare la sigla del cartone animato guardate questo video!


mercoledì 27 agosto 2014

Cartoni animati o favole: cosa preferiscono i bambini?

Ciao a tutti!
Vi siete mai domandati se i bambini preferiscono le favole o i cartoni animati? Certamente la risposta a questa domanda è apparentemente semplice: i bambini preferiscono di gran lunga i cartoni animati.
Ma non a tutte le età. Vediamo perchè.
Quando hanno circa un anno di vita, i bambini non sembrano amare i cartoni animati, infatti adorano i libri e vogliono che la mamma o il papà o la nonna, leggano le favole. In particolare vorrebbero che gli si leggesse sempre la stessa favola: i bambini al di sotto dei tre anni, hanno bisogno di molto tempo per metabolizzare le informazioni che provengono da un libro o da un dvd, per questo motivo, nonostante sappiano a memoria anche la punteggiatura, continuano a volere sempre le stesse cose.
Dà loro sicurezza sapere che le azioni si ripetono sempre allo stesso modo sia nei libri che nei dvd.
Ciò non avviene invece se si guarda la televisione perché un cartone animato viene trasmesso una sola volta.
Tuttavia, con l’inizio dell’età scolare cambia la curiosità dei bambini e il tempo per metabolizzare le informazioni diminuisce, così, ai libri e ai dvd, i bambini preferiscono i cartoni animati in serie che trasmettono le vicende dei loro eroi e beniamini per poi giocare con gli stessi personaggi e simulare i loro comportamenti e atteggiamenti.
Nonostante questo cambiamento, è comunque consigliabile continuare a leggere loro le fiabe, a tutte le età, magari prima di andare a dormire; non si è mai troppo piccoli per ascoltare una buona storia.

 La pedagogista dott.ssa Mariaelena La Banca

mercoledì 13 agosto 2014

Ti racconto una favola: "La papera Betta"

C'era una volta la papera Betta, che viveva in una piccola casetta sul laghetto Smeraldino pieno di Ninfee insieme ai suoi due fratellini, tre sorelline, la mamma, il papà e i nonni paperi.
Il giorno del suo compleanno decise di andarsene in giro per il mondo: prati, laghetti, fiumi e mari per conoscere nuovi amici.
Davanti ad un'enorme torta piena di panna e cioccolata che le aveva prepartato la nonna disse "Grazie per la buonissima torta e per tutti i regalini, ma io ho deciso di andare via dal laghetto Smeraldino per un pò di tempo perchè voglio vedere cose nuove".
La mamma paperina scoppiò a piangere e non voleva far partire Betta.
Il papà invece abbracciò la figlia e disse "ti lascerò andare perchè devi fare le tue esperienze ma non sarà facile". Così Betta dopo aver baciato tutti se ne andò.
Durante il suo viaggio incontrò molti amici come il rospo Bibò, l'anatroccolo Arturo, l'oca Pamela ed anche animali poco socievoli, ma non di certo cattivi.
Un giorno mentre si trovava nel mare fu attratta da una macchia marrone non appena si fu avvicinata si sentì le ali incollate e non riusciva più a muoversi... quando non aveva più forze arrivò il Gabbiano Lorena e presa Betta con il becco la posò in terra e le disse "Stai attentà perchè ci sono molti pericoli come questi".
Allora Betta pensò che doveva evitare tutte le macchie marroni.
Mentre pensava, le venne fame: camminava in mezzo ad un prato pieno di violette, ranuncoli e panzè, quando vide un piccolo tronco marrone e bianco con l'estremità bruciacchiata, pensò che doveva provare un cibo nuovo.
Lo beccò e capì immediatamente che era disgustoso, dopo un pò la sfortunata Betta cominciò a stare male... per fortuna arrivò Bibò, che la portò dal medico Agata che le diede come medicina petali di margherita e foglie di tulipani rossi.
Quando si sentì meglio Betta decise di tornare a casa perchè capì che c'erano molti pericoli contro cui non poteva difendersi invece lì nel laghetto smeraldino non c'erano macchie marroni collose o tronchetti velenosi.
Così tornò nella sua casetta dove venne accolta da tutta la famiglia con molta gioia e baci.
Anna Rita

giovedì 7 agosto 2014

Raccontami una favola

Ciao a tutti! Oggi vorrei farvi ascoltare una breve canzoncina in cui un bambino chiede prima alla mamma, poi al papà e infine alla nonna, di raccontargli una favola. Buon ascolto!

mercoledì 30 luglio 2014

Come raccontare le fiabe ai bambini

Salve a tutti! Abbiamo ormai capito quanto le favole siano essenziali per lo sviluppo psichico dei bambini. Essi infatti attraverso il racconto fantastico si catapultano in un mondo parallelo, si immedesimano nel loro eroe e nel loro mondo immaginario associando la figura dei personaggi alle persone della loro realtà quotidiana.
Raccontare una favola dunque non deve essere un attività statica né la lettura dev'essere veloce poichè poichè il bambino potrebbe annoiarsi o distrarsi, quindi per poterlo coinvolgere occorre animare quanto più possibile la favola, come se fosse una rappresentazione teatrale. Il tono della voce deve cambiare per ogni personaggio, è molto divertente imitare anche il verso degli animali che di tanto in tanto possono comparire nella fiaba, inoltre molto efficaci sono anche le pause del tipo: "e il lupo disse..." e restare in silenzio per alcuni secondi per poi proseguire col tono più adatto per creare il giusto effetto nel bambino (sorpresa o paura, attesa o sollievo).
Il racconto va anche mimato nei gesti e nei suoni. Ad esempio, quando i protagonisti dei racconti incitano a fare silenzio, non limitatevi a leggere la parola ma emettetene anche il suono come "sssst". Ricordatevi di usare molto anche l'espressione del viso nell'impersonare un personaggio come l'orco o la strega.
Anche il luogo della lettura deve essere confortevole. Ci si può mettere per terra: seduti su un soffice tappeto e immersi fra grandi cuscini colorati è senza dubbio il più gettonato dai bambini, non costretti alla posizione forzata dell'essere seduti su una sedia.
Un'ultima ma essenziale attenzione va data alla propria conoscenza della favola che si vuol raccontare, come consiglia nel suo libro "La bottega delle fiabe" Silvia Arborini, perché è assai difficile improvvisare, insomma è un po' come prepararsi per la recita in teatro.
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giovedì 24 luglio 2014

"L'inventafavole"

Ciao a tutti e ben ritrovati!
Nel post precedente vi ho dato alcuni suggerimenti su come inventare le favole, adesso invece vorrei consigliarvi un gioco: "L'inventafavole". Consiste in un mazzo di grandi carte illustrate sulle quali sono rappresentati personaggi, luoghi e ambientazioni delle fiabe tradizionali che, combinate liberamente tra di loro, permettono di dar vita ad un infinito numero di possibili trame e aiutano il bambino a stimolare fantasia, capacità di collegamento e memoria. "L'inventafavole" può dunque costituire un modo semplice e divertente per imparare giocando.

sabato 19 luglio 2014

Come inventare le favole della buona notte

Ben ritrovati!
Avete mai inventato delle favole per far addormentare i vostri bambini? Se non lo avete mai fatto o non sapete come fare ecco qui alcuni utili consigli.
Le favole della buonanotte sono situate, per ognuno di noi, fra i ricordi più vividi della nostra infanzia e per questo motivo le associamo a ricordi felici trascorsi in famiglia e, a volte, a insegnamenti che abbiamo appreso sin dalla più tenera età. Per queste e per altre ragioni, narrare una favola diventa un piacere non solo per chi la ascolta ma anche per chi la racconta.
Inventare una favola non è però così semplice come sembra: bisogna considerare molti aspetti che vanno dallo strutturare in modo appropriato la storia al considerare le aspettative, i gusti e le paure del nostro piccolo pubblico.
Dunque, da dove iniziare?
Il primo passo è quello di scegliere un'ambientazione per la nostra storia. Certamente vi starete domandando se dovrà essere una storia con personaggi e luoghi verosimili o del tutto inventati, se sarà ambientata ai giorni nostri, nel passato o nel futuro? Qualunque sarà la vostra scelta, ricordate tuttavia che una piccola premessa risulterà utile al bambino per addentrarsi meglio nella magica avventura che sta per ascoltare.
Il secondo passo è quello di introdurre il personaggio principale, che sarà in linea con l'ambientazione per evitare di confondere l'ascoltatore. Successivamente si potranno far entrare in azione gli altri personaggi. Per una buona riuscita del racconto è necessario che ci siano: un antagonista, il cattivo che tenterà di ostacolare il nostro protagonista; un eroe, nelle vesti di principe, guerriero o di personaggi simili; un aiutante che potrà essere un folletto, un angelo, una fata, un animaletto parlante o tutto ciò che la fantasia ci suggerirà.
La storia dovrà seguire uno schema abbastanza lineare anche nel susseguirsi degli eventi, prevedendo un obiettivo nobile da perseguire, una serie di difficoltà o prove da superare, un conflitto finale con l'antagonista e la vittoria del protagonista.
Quello che ho appena spiegato sopra è lo schema classico su cui basarsi per inventare una nuova favola, semplice e facile da seguire anche dai bambini, abituati magari alle favole tradizionali.
Nulla vieta tuttavia di liberare la fantasia e dare vita a racconti ancora più originali, dove i protagonisti potranno essere proprio i vostri bambini, che combattono contro le proprie paure e ne escono vincenti. Tramite questo tipo di narrazione, il bambino non solo impara ad analizzare e sminuire ciò che lo spaventa, ma riesce ad aumentare la propria autostima, diventando egli stesso protagonista delle avventure che lo intrattengono e lo divertono.
Un'altra possibilità potrebbe essere quella di non terminare il racconto con un prevedibile finale felice, ma di lasciarlo sospeso e aperto a nuove vicende da raccontare di volta in volta, creando una storia sempre nuova e mai banale, arricchita di nuovi spunti e dettagli quotidiani.
Le possibilità dunque sono pressoché infinite.
Nell'inventare una favola non bisogna però mai perdere di vista i bisogni e le necessità dei nostri piccoli ascoltatori: i bambini infatti non costituiscono affatto un pubblico semplice da intrattenere, come si potrebbe pensare a causa della loro giovane età. Sono al contrario molto esigenti, si annoiano facilmente e tenere vivo il loro interesse è un'impresa ardua. L'ideale sarebbe utilizzare un linguaggio semplice, alla loro portata ma mai banale, in modo da aiutarli ad arricchire il loro vocabolario in maniera divertente.
Prima di concludere questo post volevo ricordarvi, cari genitori, di non dimenticate mai che la vostra favola può diventare un bellissimo regalo per il vostro bambino. Non servirà altro che stamparla, anche a casa, e aggiungere foto, immagini prese dal web o disegni, se siete abbastanza bravi con la matita. Sarà un regalo da sfogliare e rileggere ogni volta che vostro figlio ne avrà voglia, o un ricordo bellissimo quando sarà diventato grande.
Inventare una nuova favola non è dunque cosa da poco, ma costituisce senza dubbio un ottimo modo per passare un po' di tempo con i propri figli e, perché no, per tornare un po' bambini.

venerdì 11 luglio 2014

Filastrocca a fiaba o fiaba a filastrocca?

Filastrocca colorata
con le fiabe pennellata.  
C’è una bambina assai bella
con rosso cappuccio e mantella;
Biancaneve ha i suoi nanetti,
e a Cenerentola i parenti van stretti;
Pelle d’asino e Barbablù
il brutto anatroccolo… non c’è più!
Una dolce principessa addormentata
perchè la mano con il fuso s’è bucata;
Hansel e Gretel, fratellini affamati
con l’arguzia si sono salvati;
un principe ranocchio
dalla fonte ripesca il balocco;
“ah Raperonzolo, bimba sciagurata”
dice la vecchia “tu mi hai ingannata!”;
laggiù c’è un imperatore svestito,
poco più in là un Pollicino smarrito;
e che fine ha fatto la principessa delicata
che sul pisello s’è coricata?
Sta invece nel mare profondo
la sirenetta più bella del mondo;
mentre un gatto in eredità
è stato lasciato al marchese di Carabà.
Filastrocca colorata
non pensare che sia terminata
se sai cercare, dipende anche da te,
in ogni cosa una fiaba c’è.

(Anna Maria)

sabato 28 giugno 2014

La fiaba e il conflitto edipico

Ciao a tutti!
Avete mai sentito parlare del complesso di Edipo?  È un concetto sviluppato nell'ambito della teoria
psicoanalitica da Sigmund Freud per spiegare la maturazione del bambino attraverso l'identificazione col genitore del proprio sesso, verso cui il bambino nutre sensazioni di gelosia e rivalità, e il desiderio di "possesso" nei confronti del genitore del sesso opposto. La formulazione di tale complesso si basa sul mito greco di Edipo che, a sua insaputa, uccise il padre e si sposò con la madre (per ulteriori approfondimenti sul mito potete accedere a questo indirizzo www.ovo.com/edipo).
Anche le bambine devono superare un conflitto che prende il nome complesso di Elettra. Tale complesso infatti è, sempre in psicoanalisi, una sorta di analogo femminile del complesso di Edipo.

«Nel travaglio del conflitto edipico, un ragazzino può provare del risentimento verso suo padre, che gli impedisce di ricevere l’attenzione esclusiva della madre. Il bambino vuole che sua madre ammiri lui come il più grande degli eroi; ciò significa che in qualche modo deve togliere di mezzo il padre. Quest’idea, però, ingenera ansia nel bambino, perché cosa sarebbe della famiglia senza il padre che se ne prendesse cura? E cosa succederebbe se il padre scoprisse che il ragazzino voleva che lui si togliesse di torno… non potrebbe prendersi una tremenda vendetta?» (B.Bettelheim, “Il mondo incantato”, pp.110)
 
Dunque, secondo il pedagogista Bettelheim, la fiaba ha il compito di guidare il bambino nel superamento del complesso edipico.
Nella vita di una famiglia accade di solito che il padre è spesso assente, mentre la madre si prende cura dei figli adempiendo alle loro necessità. Consegue perciò che per un bambino sia più semplice pensare che la figura del padre non sia tuttavia così importante nella propria vita, mentre per la bambina è difficile fare a meno delle cure materne. Dunque il padre che ostacola i desideri edipici del bambino non viene visto come una figura malefica all’interno della cerchia familiare, piuttosto il bambino proietta le proprie frustrazioni e ansie in un gigante, in un mostro o in un drago. Nella fantasia edipica di una bambina, invece, la madre è scissa in due figure, la meravigliosa madre buona e la cattiva matrigna. La fiducia e la lealtà per la prima permettono alla bambina di superare i sensi di colpa suscitati da ciò che vorrebbe che accadesse alla matrigna che contrasta i suoi desideri.
Simili fantasie offerte dalle fiabe permettono allora ai bambini di sconfiggere le proprie angosce edipiche, poiché in questo modo riescono ad avere il meglio dei due mondi, possono cioè «godere pienamente di soddisfazioni edipiche a livello fantastico e mantenere buoni rapporti con entrambi i genitori nella realtà».

sabato 14 giugno 2014

Le fiabe aiutano a sviluppare il linguaggio

Ciao a tutti!
In questo post vedremo come le fiabe influiscono fortemente anche nell'apprendimento e nello sviluppo del linguaggio poichè esse infatti non sono solo un passatempo e inoltre rappresentano anche un ottimo strumento educativo e un’occasione per migliorare il legame tra genitore e figlio.
Vediamo dunque come le fiabe favoriscano il linguaggio.
L’ascolto delle favole, fin dai primi mesi di vita, è davvero importante per il bambino poichè rappresenta un ottimo strumento per porre le basi della sua conoscenza. Grazie al racconto egli sente suoni e parole, anche quelli più difficili, di cui non conosce ancora il significato, ma che presto entreranno a far parte del suo vocabolario.
Bisogna tuttavia stare molto attenti alle parole che si usano durante una lettura o un racconto dal momento che si sa che i bambini sono come spugne e per questo motivo essi riescono ad apprendere qualsiasi parola sentano e a restituire "con gli interessi" tutto ciò che gli adulti gli passano.
Insomma, un po’ per volta, con l’aiuto del genitore (o comunque di qualcuno che sappia leggergli una storia), il piccolo impara a conoscere il mondo esterno e a come codificarlo.
Occorre perciò tenere presente che i bambini ai quali sono state lette molte fiabe imparano a leggere molto più facilmente rispetto a quelli che di fiabe ne hanno sentite ben poche: per questo gli studiosi del linguaggio consigliano di dedicare più tempo che si può al bambino, accettando anche di leggere e rileggere più volte ad alta voce i racconti che più gli piacciono.

sabato 31 maggio 2014

La fantasia

Ciao a tutti! 
Vi siete mai chiesti perchè i bambini hanno molta fantasia? Se non lo avete ancora fatto scopritelo leggendo questo post!
Raccontare le fiabe aiuta il bambino a crearsi il proprio mondo fantastico, infatti nelle fiabe spesso mancano descrizioni dettagliate, tutto è un pò vago, e ciò permette a chi le ascolta di crearsi il proprio
ambiente, i propri personaggi... . Insomma le fiabe rappresentano il primo passo per la creatività. 
Non c'è da preoccuparsi se i bambini non fanno altro che creare nuovi mondi fantastici poichè sanno ben distinguere il "mondo incantato" dalla realtà e difficilmente creano confusione tra i due piani! 
Ma quando la fantasia inizia a svilupparsi nella mente dei nostri bambini? Di solito inizia a svilupparsi tra i due e i tre anni ed è compito di ogni genitore ed educatore nutrire questo mondo che li aiuta a crescere in modo sano e felice. 
Per stimolare la fantasia è necessario: 
  • diminuire il tempo di utilizzo di televisione e videogiochi, poichè costringono i bambini a vivere passivamente l’esperienza proposta senza nessuna interazione, mentre il bambino ha bisogno di fare e di sperimentare in prima persona. Dunque diminuendo le ore davanti ad uno schermo si creerà del tempo vuoto che avrà bisogno di riempire e sarà così spinto a sviluppare il suo mondo fantastico in cui tutto può accadere e dove persino un cucchiaio di legno può trasformarsi in un aereo e iniziare a volare. 
  • raccontare le favole a voce alta. Certamente i libri illustrati sono molto belli, dunque non è necessario assolutamente escluderli, ma una favola ascoltata solo con le orecchie permette di creare nella fantasia dei bambini ogni personaggio e situazione a loro misura. Ad esempio il lupo cattivo che mangia Cappuccetto Rosso sarà della grandezza, del colore, della forma che vuole il bambino. 
La fantasia dunque è un mondo magico dove rifugiarsi, permette al bambino di sperimentare con facilità quei sentimenti come la rabbia, la paura e la gelosia, lì tutto è possibile a differenza del mondo reale che invece mette ansia e timore. 
Se iniziamo a pensarci, forse, anche noi adulti vorremmo tanto ancora crederci.


sabato 24 maggio 2014

Il racconto di Cenerentola in pochi minuti

Cari genitori, se non avete il tempo necessario per mettervi comodi e leggere una favola ai vostri bambini, perchè presi dai mille impegni della giornata, ecco come poterla raccontare in poco tempo!
Guardate questo video sulla favola di Cenerentola raccontana in pochi minuti.


Se questo video di Coccole Sonore vi è piaciuto potete trovarne altri al link: www.youtube.com/playlist?list=PLAC734D59F6B53E35
A presto!

sabato 17 maggio 2014

Un grande insegnamento

Fin da piccoli ci viene impartita un'educazione, ma un bambino di uno, due o tre anni come può comprendere il motivo per cui ci si deve comportare in un certo modo?
Ecco allora uno dei motivi per cui è necessario leggere le fiabe ai bambini: esse permettono un'educazione morale indicando perfino i vantaggi nel seguire un comportamento morale, cioè un comportamento eticamente corretto.
Prima e durante quella che S. Freud definisce la fase edipica, il bambino ha un'esperienza del mondo caotica e, per comprendere la differenza tra il bene e il male, il giusto e il sbagliato, cerca di dividere ogni cosa in opposti, scindendo il buono dal cattivo. Per questo motivo una persona, secondo il bambino, o è buona o è cattiva, ma mai entrambe le cose.
Dunque le fiabe non hanno solo la funzione di intrattenere il bambino, ma gli permettono di capire che cos'è la morale, quali sono i valori "buoni" da seguire e quali sono quelli "cattivi" da evitare. Nelle fiabe infatti il male è onnipresente come il bene. Questi due poli sono incarnati dai personaggi delle fiabe e dalle loro azioni.
Ecco un esempio per comprendere meglio ciò che è stato appena detto. Nella favola di "Biancaneve" troviamo i seguenti personaggi:
  • Biancaneve: è la protagonista della storia e rappresenta il bene, infatti anche se la matrigna la fa vestire con dei semplici stracci facendole fare lavori che, di norma, spettavano ai servi, Biancaneve rimane una fanciulla gentile e obbediente.
  • La regina cattiva: è la matrigna di Biancaneve e l'antagonista della storia, pertanto incarna il male, infatti, invidiosa della bellezza della ragazza, cerca in tutti i modi di ucciderla.
  • Il Principe azzurro: è colui che salva la protagonista garantendo così il lieto fine della storia.
  • Il cacciatore: è una figura dalla doppia faccia in quanto inizialmente obbedisce all'ordine della regina di uccidere Biancaneve rivelandosi dunque malvagio e spietato, ma alla fine "si converte" al bene consigliando alla giovane di fuggire.
  • I sette nani: sono gli aiutanti della protagonista, hanno offerto a Biancaneve aiuto e protezione.
Dunque, cari genitori, è tramite le fiabe che i bambini riescono a capire e a comprendere quali sono i valori da seguire e quale comportamento è meglio adottare nelle varie situazioni della vita, cioè è per mezzo delle fiabe che voi potete educare i vostri bambini.
A presto!

sabato 10 maggio 2014

Un elemento importante: la voce della mamma

Ciao a tutti!
Dal momento che è stata la festa della mamma ho deciso di informare le mamme, e soprattutto le neomamma, illustrando l'importanza e l'effetto che ha la loro voce verso il proprio bambino.
Subito dopo la nascita il neonato ha bisogno di pensare di essere ancora nel grembo materno e deve continuare a sentire la voce della madre (che lui ricorda benissimo), e ovviamente vorrà sentire la voce della madre piuttosto che la voce di un estraneo.
Ecco allora uno dei motivi per cui è necessario leggere le fiabe ai bambini fin da piccoli, inoltre si sa che alla sera spesso basta raccontare una favola per far tranquillizzare un bambino e, naturalmente, per farlo addormentare.
Alcuni studi scientifici sono riusciti a dimostrare tutto questo prelevando alcuni campioni di saliva dai bambini e analizzandone il contenuto ormonale: la voce della mamma e la sua presenza permette ai bambini di restare rilassati con conseguenti migliori risultati "intellettuali" e di produrre alti livelli di ossitocina, l'ormone "dell'amore".
Per questi motivi, care mamme, cercate di leggere spesso delle fiabe ai vostri figli con calma, amore e dedizione perchè non è mai una perdita di tempo, ma un momento prezioso che arricchisce il proprio bambino e il vostro legame.
A presto, con altri post!


venerdì 2 maggio 2014

Benvenuti/e!!

Ciao a tutti e benvenuti nel mio blog!

 
Moltissime volte da bambini abbiamo sentito la frase "C'era una volta", ma adesso che siamo cresciuti ci siamo mai chiesti il motivo per cui i nostri genitori, o qualsiasi altra persona, ci leggevano le fiabe quando eravamo piccoli?
Certamente molti potrebbero rispondere: "Per farci addormentare!". Questo in effetti è vero, tuttavia le fiabe contengono alcuni aspetti nascosti che noi, forse, non riusciamo a cogliere, ma che per la crescita del bambino invece hanno molta importanza.
Dunque  in questo blog parlerò di come le fiabe influiscano sulla mente e sullo sviluppo del bambino fin dalla sua più tenera età.
Intervenite numerosi. A presto!