sabato 19 luglio 2014

Come inventare le favole della buona notte

Ben ritrovati!
Avete mai inventato delle favole per far addormentare i vostri bambini? Se non lo avete mai fatto o non sapete come fare ecco qui alcuni utili consigli.
Le favole della buonanotte sono situate, per ognuno di noi, fra i ricordi più vividi della nostra infanzia e per questo motivo le associamo a ricordi felici trascorsi in famiglia e, a volte, a insegnamenti che abbiamo appreso sin dalla più tenera età. Per queste e per altre ragioni, narrare una favola diventa un piacere non solo per chi la ascolta ma anche per chi la racconta.
Inventare una favola non è però così semplice come sembra: bisogna considerare molti aspetti che vanno dallo strutturare in modo appropriato la storia al considerare le aspettative, i gusti e le paure del nostro piccolo pubblico.
Dunque, da dove iniziare?
Il primo passo è quello di scegliere un'ambientazione per la nostra storia. Certamente vi starete domandando se dovrà essere una storia con personaggi e luoghi verosimili o del tutto inventati, se sarà ambientata ai giorni nostri, nel passato o nel futuro? Qualunque sarà la vostra scelta, ricordate tuttavia che una piccola premessa risulterà utile al bambino per addentrarsi meglio nella magica avventura che sta per ascoltare.
Il secondo passo è quello di introdurre il personaggio principale, che sarà in linea con l'ambientazione per evitare di confondere l'ascoltatore. Successivamente si potranno far entrare in azione gli altri personaggi. Per una buona riuscita del racconto è necessario che ci siano: un antagonista, il cattivo che tenterà di ostacolare il nostro protagonista; un eroe, nelle vesti di principe, guerriero o di personaggi simili; un aiutante che potrà essere un folletto, un angelo, una fata, un animaletto parlante o tutto ciò che la fantasia ci suggerirà.
La storia dovrà seguire uno schema abbastanza lineare anche nel susseguirsi degli eventi, prevedendo un obiettivo nobile da perseguire, una serie di difficoltà o prove da superare, un conflitto finale con l'antagonista e la vittoria del protagonista.
Quello che ho appena spiegato sopra è lo schema classico su cui basarsi per inventare una nuova favola, semplice e facile da seguire anche dai bambini, abituati magari alle favole tradizionali.
Nulla vieta tuttavia di liberare la fantasia e dare vita a racconti ancora più originali, dove i protagonisti potranno essere proprio i vostri bambini, che combattono contro le proprie paure e ne escono vincenti. Tramite questo tipo di narrazione, il bambino non solo impara ad analizzare e sminuire ciò che lo spaventa, ma riesce ad aumentare la propria autostima, diventando egli stesso protagonista delle avventure che lo intrattengono e lo divertono.
Un'altra possibilità potrebbe essere quella di non terminare il racconto con un prevedibile finale felice, ma di lasciarlo sospeso e aperto a nuove vicende da raccontare di volta in volta, creando una storia sempre nuova e mai banale, arricchita di nuovi spunti e dettagli quotidiani.
Le possibilità dunque sono pressoché infinite.
Nell'inventare una favola non bisogna però mai perdere di vista i bisogni e le necessità dei nostri piccoli ascoltatori: i bambini infatti non costituiscono affatto un pubblico semplice da intrattenere, come si potrebbe pensare a causa della loro giovane età. Sono al contrario molto esigenti, si annoiano facilmente e tenere vivo il loro interesse è un'impresa ardua. L'ideale sarebbe utilizzare un linguaggio semplice, alla loro portata ma mai banale, in modo da aiutarli ad arricchire il loro vocabolario in maniera divertente.
Prima di concludere questo post volevo ricordarvi, cari genitori, di non dimenticate mai che la vostra favola può diventare un bellissimo regalo per il vostro bambino. Non servirà altro che stamparla, anche a casa, e aggiungere foto, immagini prese dal web o disegni, se siete abbastanza bravi con la matita. Sarà un regalo da sfogliare e rileggere ogni volta che vostro figlio ne avrà voglia, o un ricordo bellissimo quando sarà diventato grande.
Inventare una nuova favola non è dunque cosa da poco, ma costituisce senza dubbio un ottimo modo per passare un po' di tempo con i propri figli e, perché no, per tornare un po' bambini.

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